Cibi alcalini e l’equilibrio acido-base

L’organismo umano si adopera costantemente per bilanciare l’acidità e l’alcalinità, infatti, per poter sopravvivere il sangue e le cellule devono essere leggermente alcalini (il Ph del sangue arterioso varia da 7,30 a 7,45).

Per misurare quanto una sostanza è acida o alcalina si usa una scala di valori a cui viene dato il nome di “pH”.

Nel campo medico, il pH viene utilizzato per misurare il liquidi organici ed in particolare il sangue, la saliva e l’urina. Questi liquidi vengono definiti:

  • acidi, quando il pH è compreso tra 0 e 7,06,
  • neutri, quando il pH è uguale a 7,07,
  • basici o alcalini, quando il pH è compreso tra 7,08 e 14,14.

Pertanto, più basso è il pH e più è acida la sostanza in esame.

Abitudini di vita non equilibrate come l’eccessiva assunzione di alimenti acidificanti, il fumo, lo stress, l’eccessivo consumo di farmaci, l’inquinamento ambientale ecc. portano alla produzione di residui acidi che il nostro organismo elimina attraverso l’urina, la respirazione e il sudore al fine di mantenere l’alcalinità sanguigna.

Con il passare degli anni i sistemi tampone possono, però, divenire meno efficienti in quanto gli acidi tossici come l’acido fosforico e solforico che provengono dal consumo di cibi raffinati, necessitano di essere costantemente neutralizzati da minerali alcalini.

In assenza di assunzione di una quantità discreta di minerali alcalini attraverso la nostra dieta  il corpo, al fine di neutralizzare l’acidità, sottrae ioni calcio al tessuto osseo. Ciò, con il tempo, può provocare osteopenia ed osteoporosi.

I sintomi iniziali dell’iperacidità sono generalmente rappresentati da: dolori, stanchezza, osteoporosi, stitichezza, mal di testa, mancanza di energia, dolori articolari, stanchezza mattutina, lingua sporca, eccesso di muco, crampi muscolari.

La dieta alcalina o alcalinizzante non impone di eliminare gli alimenti acidificanti dalla propria alimentazione, ma di andare alla ricerca di un equilibrio, in modo tale da poter evitare l’eccessiva formazione di acidi all’interno del nostro organismo.

Partiamo dal presupposto che se un alimento contiene una buona percentuale di microelementi quali sodio, potassio, magnesio e calcio sarà basico in quanto questi sono minerali alcalini in grado di riequilibrare il bilancio acido-base dell’organismo.

Fra i frutti acidificanti si trovano alcuni frutti secchi come noci, nocciole, anacardi, arachidi e alcuni frutti rossi-blu come le prugne o i mirtilli che tuttavia sono considerarti solo lievemente acidificanti se non quasi neutri.

Invece fra i frutti altamente alcalinizzanti vanno introdotti l’anguria, fichi e datteri secchi, la mela e la pera, l’uva, il kiwi, l’albicocca, la pesca, l’ananas, il melone, il mango, il frutto della passione.

Al contrario di ciò che si pensa gli agrumi non sono da considerarsi alimenti acidificanti in quanto l’acido ascorbico è un acido organico che all’interno dell’organismo viene trasformato in un elemento basico e quindi molto utile per ripristinare l’equilibrio acido-base. Tuttavia questa trasformazione si ha solo quando l’organismo è al massimo delle su funzioni e non è compromesso da stress, vita sedentaria, abuso di alcol e fumo, alimentazione errata o cattiva digestione.

La maggior parte degli ortaggi e delle verdure siano alcalinizzanti e sono quindi un’ottima fonte riequilibrante per il nostro organismo. Fra questi vanno contati sicuramente i vegetali a foglia verde, le carote, le zucche, i carciofi, le alghe, il daikon, lo zenzero, le cipolle, l’aglio, le cruciferee (cavoli, cavolfiori, broccoli, verze, cavoletti…), il porro, i ravanelli e il peperoncino. Attenzione: alcuni cibi vegetali che contengono un’alta percentuale di zuccheri (sia semplici sia complessi) e amido possono essere estremamente acidificanti. Fra questi vanno citati la maggior parte dei cereali come grano, mais, frumento, avena, segale, orzo, riso. Questi cereali aumentano notevolmente la loro percentuale acidificante se subiscono un processo di raffinazione e vengono utilizzati nella preparazione di dolci, alimenti industriali e prodotti da forno in generale. Fra i cerali però vi sono alcune eccezioni e fra queste vanno citate il miglio, l’amaranto e la quinoa.

Anche fra i legumi esistono delle differenze fra quelli alcalinizzanti e acidificanti. Molti sono neutri o leggermente acidificanti come le lenticchie, i ceci, le fave e alcuni tipi di fagioli (dall’occhio, bianco, cannellino, messicano), mentre sono neutri o alcalini i piselli freschi, i fagiolini, il fagiolo tipo Lima e i tutti i derivati della soia.

Per quanto riguarda i condimenti via libera a spezie, sale integrale, aceto di mele, oli di oliva, mais e girasole e alle erbe aromatiche, mentre andrebbero limitati i condimenti di origine industriale quali maionese e ketchup, il sodio, l’aceto bianco trattato, la senape naturale, la noce moscata e alcuni derivati industriali della soia.

Vanno invece considerati come alimenti acidificanti gran parte degli alimenti di origine animale che possiedono ph che si aggirano fra il 2 e il 4.5. Fra quelli più acidificanti vi sono i formaggi a media e alta stagionatura, lo yogurt dolcificato, il burro, il gelato, la panna industriale e l’uovo intero soprattutto se fritto. Per quanto riguarda la carne sono da considerarsi altamente acidificanti gli insaccati, la carne in scatola, alcuni tagli di carne rossa e bianca, le sardine e il tonno.

Vanno invece considerati come estremamente acidificanti la maggior parte dei non-cibi quali snack dolci e salati, bibite gassate, succhi di frutta industriali, caramelle e dolciumi. Andrebbero poi limitati il più possibile anche i cibi precotti, i surgelati, i preparati per il microonde e i già citati prodotti da forno, ma anche i i superalcolici, il caffè, il tè nero, la birra e il vino.

Per tenere sotto controllo l’acidificazione dell’organismo è anche necessario prestare attenzione alle combinazioni alimentari: alcuni cibi basici come gli spinaci possono diventare acidi se cotti troppo a lungo, la frutta può innescare un processo di acidificazione se ingerita insieme ad alimenti con un alto contenuto di zuccheri raffinati così come le proteine fermentano nello stomaco se ingerite insieme ai carboidrati.

In generale, per garantire al nostro organismo il giusto equilibrio acido-base sarebbe consigliabile mantenere una proporzione di 70% a 30% a favore degli alimenti alcalinizzanti e bere almeno due litri di acqua ricca di sali minerali quali calcio, sodio e magnesio al giorno .

Dott.ssa Carlotta Pibiri

 

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